“Sarebbe bello che il papa si esprimesse anche su altre situazioni, oltre che sui migranti. Ci sono rimasta male quando ha detto meglio atei e buoni, che cristiani e odiatori. Per un cristiano, Cristo è fondamentale e il posto in cui lo incontri è la Chiesa e anche se sei un cattolico tiepido incontrare Cristo in quell’Eucaristia è la cosa più preziosa. Bisogna distinguere buoni e buonisti: i cattolici devono essere buoni, ma devono difendere i propri figli“.
Parole importanti pronunciate da Lorella Cuccarini che scende in campo per rivendicare la figliolanza di tutti gli uomini a Dio Padre rimettendo l’Eucarestia al centro della vita di un cristiano cattolico.
Parole che mettono al centro della vita la relazione tra un cristiano cattolico e il proprio Padre.
Parole che valorizzano l’Eucarestia come fonte di nutrimento e sorgente di vita per ogni cristiano cattolico.
Parole che usano misericordia con l’uomo che pecca nella misura in cui si rivolge al Padre per ottenere il suo perdono e la sua grazia di rialzarsi e cominciare nuovamente a percorrere la valle di lacrime, il calvario della vita di ciascuno.
Troviamo una Lorella, personaggio pubblico dello spettacolo, che prova dolore nel sentire le parole di Bergoglio che dicono: “Meglio atei e buoni“.
E questo dolore dovrebbero provarlo tutti coloro che si professano cristiani cattolici.
Dolore perché l’uomo per sua natura umana è un peccatore, ha bisogno di aiuto, ha bisogno di essere istruito, illuminato, soccorso, sostenuto. E tutto questo nutrimento può riceverlo proprio nell’Eucaristia. Nutrendosi del Corpo e Sangue di Gesù Cristo.
Meglio atei significa dire: meglio senza Dio. Meglio senza Gesù Cristo. Parole gravissime.
L’uomo ha bisogno di riconoscersi figlio di Dio Padre per crescere e percorrere fino alla fine il proprio calvario, per stare ai piedi della Croce Santa con la Vergine Santissima.
Il Padre ha mandato suo Figlio Unigenito proprio per salvare i peccatori, proprio per aprire gli occhi a coloro che non vedevano la luce e ridare speranza a coloro che erano sfiduciati.
Sono i malati che hanno bisogno di cure non coloro che credono di non essere peccatori e di avere in mano la verità.
Il Padre ha mandato l’Unigenito Suo Figlio per i lontani non per coloro che si credono perfetti.
Come può Bergoglio creare una netta divisione tra buoni e cattivi e dire ai buoni….va bene anche se siete atei?!
No. Un vero Capo della Chiesa è un vero pastore di tutti i figli del Padre. Non li allontana ma con dolcezza conduce i peccatori alla riconciliazione con il Padre.
Meglio per Bergoglio lasciare ogni giudizio al Padre senza allontanare i suoi figli quando peccano!
Ma forse occorre chiedere a Bergoglio: “Chi sono i buoni?”
Lorella fa una distinzione molto importante tra buoni e buonisti e dice: “Bisogna distinguere buoni e buonisti: i cattolici devono essere buoni, ma devono difendere i propri figli“.
Bisogna essere buoni ma questa bontà non significa aprire porti e far entrare nel nostro Paese uomini che calpestano la dignità umana.
Bontà dell’uomo non significa caro Bergoglio favorire la macelleria di uomini donne e bambini per il traffico illecito di organi, non significa caro Bergoglio favorire l’ immigrazione clandestina, la prostituzione ed ogni forma di criminalità.