Santoro vuole Salvini morto: “Offro ricompensa a un killer per ucciderlo”. Il reato d’istigazione a delinquere non esiste più?

Al fine di liberarci da un Ministro dell’interno squallidamente ignorante offro congrua ricompensa a un killer in grado di mettere in pratica uno dei setti modi indicati da Vauro per ucciderlo. Con la preghiera di contattarmi con la massima urgenza“.

A pronunciare queste parole che istigano pubblicamente a commettere un omicidio è Michele Santoro.

Questa sua reazione criminale nasce dalla polemica che è sorta in seguito all’edizione straordinaria della rubrica che Vauro tiene sul sito di Santoro e intitolata “La zecca“.

Il vignettista del Fatto Quotidiano aveva elencato sette opzioni per eliminare fisicamente Matteo Salvini: dalla nutella assassina all’uniforme killer.

Ovviamente immediata era stata la reazione del vicepremier: “Se questo squallido personaggio pensa di essere divertente …. No direi che fa proprio schifo“.

Un’escalation di odio senza precedenti.

Santoro istiga a uccidere Salvini offrendo una congrua ricompensa.

Un sicario della sinistra disposto a pagare soldoni pur di vedere morto il leader della Lega.

Santoro, prima fa per pubblicare sul suo sito vignette che istruiscono su come è possibile eliminare fisicamente Salvini, poi istiga attraverso la ricompensa economica.

Leggete bene la parola che usa: “Un killer“.

Parole che fanno rabbrividire perchè è chiaro che viviamo in una società senza dignità e rispetto.

Viviamo in una società dove se la pensi diversamente sei da eliminare.

Viviamo in una società dove la sinistra e i poteri forti vogliono imporre la propria politica con supremazia e uso della forza.

E purtroppo questo è anche il comportamento di Bergoglio che ricatta Salvini. (vedi link).

Le parole pronunciate da Santoro sono penalmente perseguibili secondo l’art. 414: “Chiunque pubblicamente istiga a commettere uno o più reati, è punito per il solo fatto dell’istigazione“.

E qui si configura un reato penale di istigazione a delinquere finalizzato ad uccidere una persona.

E’ un chiaro incitamento all’odio e alla violenza.

In questo caso sarebbe dovuto intervenire subito il Presidente della Repubblica.

Non solo.

Anche i magistrati avrebbero dovuto fare il loro lavoro senza pensare unicamente ad indagare Salvini per sequestro di persona come nel caso della nave Diciotti.

E, invece, silenzio.

Questa è una vergogna!

Ma è questo il rispetto che vogliamo insegnare e lasciare alle generazioni future?

Ma è questo il modo di far politica intesa come servizio alla persona inserita in una comunità?

Come può crescere un Paese dove manca prima di tutto il rispetto reciproco? 

Come può crescere un Paese dove ogni dialogo e confronto è soppresso dall’odio, vendetta e dal rancore?

Vauro, Santoro, Lilli Gruber tutti parte di uno stesso giornalismo di sinistra che, rispondendo ai poteri forti, uccide, massacra, non lascia margine di apertura.

A sinistra il giornalismo non solo è di parte ma inietta veleno di odio e violenza verso chi la pensa diversamente….

Possiamo solo sperare che non intervenga l’ira di Dio con un altro diluvio universale..