Buongiorno caro don Enrico,
eccoci qui nuovamente e grazie per aver accettato questa breve intervista. L’ultima volta c’eravamo sentiti dopo la “misericordiosa” scomunica che Bergoglio le aveva inflitto. Ora altre condanne. Questa volta, l’ennesima direi, contro il nemico numero uno della Massoneria ecclesiastica: don Alessandro Minutella. Dopo che gli è stata tolta la parrocchia, la “sospensione a divinis”, le due scomuniche, la diffamazione e calunnia in televisione, l’attacco alle persone a lui vicine, gli infiltrati, i pedinamenti, le pressioni continue, l’uso strumentale delle Forze dell’Ordine, ora, l’ultimo atto di una chiesa palesemente in difficoltà e completamente allo sbando. L’atto più grave e irreparabile che poteva mai compiere: la riduzione allo stato laicale di un uomo di Dio. Insomma, dopo la continua flagellazione di questi anni, ora, assistiamo ad una vera e propria condanna a morte. Un “omicidio spirituale”. Un martirio.
Ma andiamo subito al punto.
Per infliggere delle condanne, delle sanzioni bisogna comunque rispettare il Codice di Diritto Canonico altrimenti si rischia di cadere nell’abuso di potere dato soltanto dall’odio nei confronti di una persona che si vuole distruggere. Ed è proprio su questo punto che voglio rivolgerle la prima domanda. Secondo lei, in questo caso, è stato rispettato il Codice di Diritto Canonico?
Grazie nuovamente per l’invito, Samuel. Ricordo che ci eravamo lasciati parlando dei fatti riguardanti la mia cosiddetta scomunica e in quell’occasione avevamo fatto ‘l’elogio della misericordia’ che si respira dentro la chiesa di Bergoglio: chiesa del dialogo, chiesa dell’inclusione, chiesa che spende il suo tempo a costruire ponti e non muri ma che, guarda caso, non ha tempo di rispondere a coloro che sono rimasti cattolici.
Nel frattempo don Alessandro Minutella ha ricevuto, ingiustamente, la riduzione allo stato laicale.
Per quale motivo la riduzione allo stato laicale?
Semplicemente perché la chiesa di Bergoglio ha paura della verità! La falsa chiesa ha voluto, così, vendicarsi di don Alessandro che le ha gridato in faccia la verità, nutrendo la speranza, per mezzo della riduzione allo stato laicale, di limitarne l’opera e di screditarlo agli occhi delle masse e dei media! La falsa chiesa si accorge bene, infatti (anche se fa finta di non accorgersi) che sono sempre di più coloro che comprendono la verità e prendono le distanze dal falso profeta Bergoglio, grazie all’opera di Radio Domina Nostra.
Mi chiedo: al posto di compiere abusi di potere, per la gerarchia bergogliana non sarebbe stato più facile rispondere alle questioni che riguardano i due papi? Non sarebbe stato più facile dimostrare pubblicamente che il papa è Francesco se veramente ne fossero convinti?
Tre cose andavano considerate e a queste tre cose bisognava rispondere prima di comminare scomuniche o riduzioni allo stato laicale:
a) Le dimissioni di papa Benedetto XVI, a norma del canone 332§2 del Codice di Diritto Canonico, sono invalide. Egli, infatti, ha rinunciato espressamente al ministero e non al “munus” petrino, come richiesto invece dal codice per la validità stessa dell’atto. Inoltre, nel corpo del testo che fa riferimento, il testo latino della “Declaratio”, ci sono errori di forma. Come è possibile, dunque, che dall’ 11 febbraio 2013, giorno in cui papa Benedetto ha letto pubblicamente la “Declaratio”, fino al 28 febbraio, giorno in cui le sue dimissioni sarebbero divenute effettive, in diciotto giorni, nessuno si sia accorto della corruzione di un testo così importante e dalla portata epocale, nessuno si sia accorto della corruzione dovuta a vizi di forma e di sostanza che rendono tuttora nullo quell’atto?
b) Le dichiarazioni del card. Danneels (biografia e interviste pubbliche) hanno un peso notevole nel far emergere le trame nascoste della cosiddetta ‘mafia’ di san Gallo, gruppo di cardinali e vescovi massoni che hanno lavorato nel segreto, sin dal 1996, per l’elezione di un candidato di loro gusto che avesse lo scopo di vendere la Chiesa cattolica ai nemici di Cristo e introdurre una nuova religione umanitaria. Questi nemici di Cristo hanno la pretesa sfacciata, nel loro delirio di onnipotenza, di cambiare per sempre l’essenza del Cattolicesimo. Ecco perché le dichiarazioni del card. Danneels non sono mai state smentite e non potranno essere mai smentite.
c) Il vescovo Bergoglio è palesemente eretico e apostata. Come potrebbe il Vicario di Cristo, scelto dallo Spirito Santo essere eretico e apostata? E chi dovrebbe confermare nella fede? E quale principio di unità sarebbe se il papa viene meno nella fede? Gesù non ha detto forse a Pietro: “…ho pregato per te, che non venga meno la tua fede; e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli” (Lc 22, 32).
Per quale motivo, poi, la riduzione allo stato laicale comminata a don Alessandro è ingiusta e nulla?
Perché la sanzione è comminata da una istituzione che non è la Chiesa cattolica! La Chiesa cattolica vive in unione con il Vicario di Cristo in terra, ed è più che chiaro, alle persone sane di mente e che hanno conservato un briciolo di fede cattolica, che il papa è ancora Benedetto XVI!
Inoltre, il codice di diritto canonico tutela coloro che, portando argomentazioni ragionevoli, si espongono pubblicamente con un intento di bene per la Chiesa, fino a quando non fossero confutate quelle stesse argomentazioni con risposte altrettanto ragionevoli e sensate.
Ora, rispetto ai tre punti trattati sopra, tutto tace o le risposte che arrivano per vie traverse rimangono solo un tentativo maldestro di sviare dalle stesse questioni ragionevoli e il tutto si risolve con un invito ad un’obbedienza cieca e irragionevole al cosiddetto papa Francesco.
Qual è la ragione addotta, secondo il diritto canonico, della riduzione allo stato laicale nel caso di don Alessandro?
La ragione probabilmente addotta è quella dello scandalo generato nei fedeli! Sì, una colpa imperdonabile! Lo scandalo di aver smascherato i progetti della massoneria ecclesiastica e di aver illuminato tante coscienze su chi è veramente Bergoglio e la sua falsa chiesa delle tenebre! Lo scandalo è quello di aver detto al mondo: il papa è Benedetto! E di aver ricordato che: “Ubi Petrus ibi Ecclesia”! Scandalo significa etimologicamente: ostacolo, inciampo. Lo scandalo provocato da don Alessandro dunque è quello di essere stato di ostacolo ai piani della massoneria ecclesiastica! Questo è ciò che scandalizza Bergoglio e la sua chiesa! E don Enrico Bernasconi procurerebbe lo stesso scandalo alla falsa chiesa di Bergoglio!
La Chiesa che si professa della misericordia ha cercato secondo lei di instaurare un dialogo con don Minutella prima di condannarlo a morte? Lei, ad esempio, prima della scomunica era stato sentito? Sono state ascoltate le sue ragioni? Perché altrimenti dovrebbe far insospettire questa continua ostentazione del dialogo, dell’umiltà, delle aperture, dei ponti e poi cadere inesorabilmente nella più totale chiusura.
La ‘chiesa della misericordia’ è molto abile a girare la frittata e a imbrogliare le carte: i suoi adepti fanno vedere che ce l’hanno messa tutta a cercare un dialogo con coloro che ritengono essere dissidenti, (che saremmo noi) ma non è stato possibile instaurare alcun dialogo a causa dello spirito di ribellione che ci attribuiscono. Così hanno fatto in particolare nei nostri confronti.
Mi chiedo: quale dialogo ci può essere se non viene presa in considerazione la nostra posizione reale?
Per quanto mi riguarda, sono state ascoltate le mie ragioni, in privato, senza mai che ci fossero dei testimoni. Sono state raccolte delle testimonianze contro di me da più parti ma non sono stati confutati pubblicamente quelli che dovrebbero essere i miei errori.
Mi spiego meglio. La Chiesa da sempre ha affrontato pubblicamente gli eretici e gli scismatici. In che modo? Innanzitutto studiando il pensiero di coloro che erano nell’errore, poi, denunciando pubblicamente l’errore, confutando lo stesso errore e infine ribadendo la dottrina della Chiesa. Come mai con noi non si fa lo stesso? Come mai non viene presa in considerazione la nostra posizione reale per confutarla pubblicamente e difendere così il gregge di Dio dall’errore? Come mai si spostano le argomentazioni della fede su di un piano personale e quindi tutto si risolve con il fatto che saremmo esaltati, bigotti, plagiati, fuori di testa, fuori dalla chiesa, settari e altro? E se invece siamo scismatici o eretici, perché non si dimostra pubblicamente il motivo per cui saremmo fuori dalla chiesa?
La risposta è facile per chi ragiona ancora con la propria testa.
Lei probabilmente sarà il prossimo. Dopo Falcone è toccato a Borsellino. Come vive questa cosa? È sereno?
Sì, dopo Falcone è toccato a Borsellino! Dopo don Alessandro è toccato a don Enrico!
Il paragone può sembrare azzardato: ma non stiamo combattendo contro quella che il card. Danneels ha definito mafia di san Gallo? Una mafia più insidiosa di quella combattuta da Falcone e Borsellino, poiché uccide le anime e non i corpi.
Questi consacrati che pretendono di cambiare la Chiesa di Cristo dovranno rendere conto al Signore delle anime che si perdono a causa loro e dei loro falsi insegnamenti. Dovranno rendere conto a Dio per aver lavorato nell’oscurità con lo scopo di usurpare il trono di Pietro e introdurre una nuova religione al posto del Cattolicesimo. Guai a chi tocca il Trono di Pietro! La costituzione apostolica “Universi Dominici Gregis” di papa Giovanni Paolo II commina la scomunica “latae sententiae” a tutti coloro che hanno fatto parte di questa mafia e a coloro che ne portano avanti le losche trame, cioè agli eredi e figli spirituali di quel primo nucleo di cardinali e vescovi che si radunava a san Gallo ed ha impedito a papa Benedetto di governare la Chiesa cattolica costringendolo a rinunciare al suo ministero attivo. La costituzione “Universi Dominici Gregis” commina la scomunica “latae sententiae” al vescovo Bergoglio che ha accettato consapevolmente l’incarico di usurpatore del Trono di Pietro. Ricordo ancora una volta che è stato il card. Danneels a definire ‘mafia di san Gallo’ quel club e ricordo che la sua testimonianza è attendibile perché egli stesso ne era parte attiva. Come mai, poi, il card. Danneels nel momento della invalida elezione di Bergoglio si trovava sulla loggia di san Pietro, vicino a Bergoglio, nonostante il protocollo del cerimoniale non prevedeva che lui dovesse stare lì in quel momento? Qualcuno saprebbe rispondere alla luce delle dichiarazioni del card. Danneels?
Ora, per tornare a Falcone e Borsellino: essi ci ricordano che c’è un prezzo da pagare per la giustizia! Come lo hanno pagato loro, questo prezzo lo stiamo pagando anche noi, non solo per una giustizia umana ma per la giustizia di Dio.
La Parola di Dio, poi, ci insegna che misericordia e verità vanno sempre insieme: e queste, per un credente, si incontrano in Gesù Cristo. Ma la misericordia, quella vera, non è mai sganciata dalla giustizia di Dio. Per questo, anche giustizia e verità si incontrano in Gesù Cristo.
Ecco perché Il Signore Gesù ci dice che sono beati coloro che hanno fame e sete di giustizia; perché chi ha fame e sete di giustizia ama anche la verità e per queste è disposto a donare la vita!
Ricordo quel che mi disse con commozione don Alessandro il giorno che mi comunicò l’ufficialità dell’ultimo provvedimento della falsa chiesa nei suoi confronti: “Non temere, don Enrico, i nostri nomi saranno ricordati”. Sì, i nostri nomi saranno ricordati probabilmente quando non ci saremo più, quando sarà passata la tempesta dell’impostura che stiamo vivendo, i nostri nomi saranno ricordati!
Se anche lei viene ridotto allo stato laicale, i numerosi fedeli della Chiesa Cattolica come potranno seguire la vera messa in unione con il vero papa Benedetto XVI? Subentreranno gli altri sacerdoti che il 5 agosto si sono uniti alla resistenza cattolica? A quel punto Bergoglio cosa farà? Scomunicherà e ridurrà allo stato laicale tutti quanti?
In tutto questo, io parto dal presupposto che ci vuole una visione soprannaturale degli eventi. Potrà anche essere che prima della manifestazione finale dell’anticristo, che è ormai alle porte, tutte le voci contrarie vengano messe a tacere con la violenza, con abusi di potere, persecuzioni efferate e leggi restrittive. Ma anche se non sarà più possibile celebrare messa in diretta o esporci pubblicamente sui Social, l’opera di Dio andrà avanti clandestina e in un modo inaspettato e imprevedibile per i nemici di Cristo.
Se sappiamo interpretare gli eventi da un punto di vista della fede, ecco che “non cadrà foglia che Dio non voglia”, secondo il famoso detto. Se abbiamo fede allora capiamo che è Dio stesso che ha voluto tirarci fuori dalla falsa chiesa. È Dio stesso che vuole far passare i suoi eletti attraverso la prova della persecuzione per separare il grano dalla pula ovvero la Chiesa cattolica dalla chiesa della massoneria guidata da Bergoglio.
La storia degli inizi della Chiesa si ripete: mentre allora vi era la sinagoga degli Ebrei che pretendeva di mettere a tacere il messaggio del Vangelo della salvezza di Cristo e scomunicava gli Apostoli e i discepoli di Gesù, oggigiorno vi è la sinagoga di Satana che ha usurpato il trono di Pietro, ovvero la chiesa guidata da Bergoglio che pretende di mettere a tacere i veri Apostoli e discepoli del Signore che non si piegano all’impostura e gridano la verità con la loro stessa vita e con la loro testimonianza. E come agli Apostoli veniva intimato con la violenza di tacere e di non parlare più nel nome di Gesù il Nazareno, così accade ora agli Apostoli degli ultimi tempi. E ancora: come gli Apostoli, sempre spronati da Pietro, affermavano che è meglio obbedire a Dio piuttosto che agli uomini, così anche gli Apostoli degli ultimi tempi “non guarderanno in faccia a nessuno” pur di obbedire a Dio piuttosto che agli uomini. Gli Apostoli degli ultimi tempi non saranno incatenati dal rispetto umano e dalle alleanze fatte di calcoli umani: saranno abbandonati completamente in Dio e docili all’azione dello Spirito Santo e ai comandi della Santa Vergine.
A proposito dei sacerdoti che stanno uscendo dalla falsa chiesa. A quanto pare il numero dei ribelli che vogliono rimanere fedeli a Gesù Cristo e alla verità cattolica sta aumentando. Sembra quasi una risposta del Cielo a questa grave condanna inflitta dal falso papa. Mi riferisco all’incontro storico del 5 agosto 2022 a “Piccola Nazareth” (vedi link) dove 7 sacerdoti (tra cui lei. Ora 8 con don Robert Benko della Slovacchia) hanno mostrato la loro unità nella verità. La loro fedeltà a Benedetto XVI e la condivisione del cammino, di questa “via crucis” con don Minutella che per primo si è esposto. A lei la parola…
Non c’è dubbio che è la Vergine Maria che ci ha radunato. È Lei che ha suscitato l’opera di don Alessandro, formandolo nel Suo Cuore per la battaglia, ed è Lei che sta formando il suo esercito degli Apostoli degli ultimi tempi di cui parla il Montfort. Ho creduto in quest’opera dal momento in cui vi ho aderito, rispondendo alla chiamata della Santa Vergine e soprattutto ho creduto, nei momenti in cui sembrava tutto perduto, che il Signore non avrebbe abbandonato i suoi sacerdoti coraggiosi e il suo popolo fedele. Questa alleanza sacerdotale è un segno del cielo e una vittoria del cielo: proprio nel momento in cui i nemici stavano cantando vittoria, ecco che Dio si è preso gioco di loro! E così avverrà man mano che le persecuzioni aumenteranno.
Mi vengono in mente quelle parole del Salmo:
Insorgono i re della terra
e i principi congiurano insieme
contro il Signore e contro il suo Messia:
«Spezziamo le loro catene,
gettiamo via i loro legami».
Se ne ride chi abita i cieli,
li schernisce dall’alto il Signore. (Sal 2, 2-4).
Mentre la chiesa di Bergoglio lavora per distruggere la fede cattolica, ecco che il Signore suscita dei sacerdoti per tenere viva la vera Chiesa unita al Vicario di Cristo, Benedetto XVI. Mentre la chiesa di Bergoglio si fa forte delle sue alleanze di potere massoniche, ecco che il Signore suscita, per mezzo della Santa Vergine, dei sacerdoti che non confidano nelle alleanze umane ma che combattono solo nel nome del Signore, come Davide contro Golia. Se ne ride il Signore dai cieli, perché già è stabilito il giorno della loro disfatta e della loro perenne vergogna! La chiesa di Bergoglio ha i giorni contati! “Sursum corda”!
Qualche mese fa scrissi su Facebook che questa condanna da parte di Bergoglio nei confronti di don Minutella che lo obbliga, lo costringe a non mettere più la talare in realtà lo investe, lo incorona, per chi ancora avesse dubbi, come capo della resistenza cattolica, come guida principale di questo “Piccolo Resto” di cui profetizzò un giovane Ratzinger nel 1969:
“Avremo presto, preti ridotti al ruolo di assistenti sociali e il messaggio di fede ridotto a visione politica. Tutto sembrerà perduto, ma al momento opportuno, proprio nella fase più drammatica della crisi, la Chiesa rinascerà. Sarà più piccola, più povera, quasi catacombale, ma anche più santa. Perché non sarà più la Chiesa di chi cerca di piacere al mondo, ma la Chiesa dei fedeli a Dio e alla sua legge eterna. La rinascita sarà opera di un piccolo resto, apparentemente insignificante eppure indomito, passato attraverso un processo di purificazione. Perché è così che opera Dio. Contro il male, resiste un piccolo gregge“.
Lei che ne pensa?
Questa profezia è straordinaria: la cito spesso nelle mie omelie. È come se il teologo Joseph Ratzinger, nel 1969, parlasse già da papa, intravedendo i nostri giorni. Certamente, il “Piccolo Resto” è stato suscitato dalle Vergine Maria per mezzo di don Alessandro Minutella, che da solo ha affrontato inizialmente la battaglia dandoci l’esempio di resistenza cattolica e spronandoci a non farci complici dell’impostura in atto. Don Alessandro ha ricevuto il compito di radunare in unità il Piccolo Resto, nella unità della fede con il Vicario di Cristo, papa Benedetto XVI: per questo, insieme ad altri confratelli, riconosciamo il carisma di guida che il Signore gli ha attribuito come abbiamo avuto modo di dire pubblicamente nell’incontro ‘storico’ del 5 agosto scorso a Carini.
Vediamo, dunque, come si stia avverando sotto i nostri occhi questa profezia di Joseph Ratzinger del 1969, in questo Piccolo Resto che è la vera Chiesa di Cristo, clandestina, perseguitata, uscita dalle strutture occupate dai nemici di Cristo, ma che rimane unita al Vicario di Cristo, papa Benedetto XVI e ne segue le sue orme sul Calvario. Le parole finali, poi, (vedi in seguito) sono parole di speranza per l’avvenire che profetizzano la rifioritura della Chiesa e dell’umanità, grazie al sacrificio di questo “Piccolo Resto” rimanente che manterrà accesa la lampada della fede. Riporto le parole in questione:
“Gli uomini che vivranno in un mondo totalmente programmato vivranno una solitudine indicibile. Se avranno perduto completamente il senso di Dio, sentiranno tutto l’orrore della loro povertà. Ed essi scopriranno allora la piccola comunità dei credenti [ovvero il piccolo resto] come qualcosa di totalmente nuovo: lo scopriranno come una speranza per se stessi, la risposta che avevano sempre cercato in segreto. A me sembra certo che si stanno preparando per la Chiesa tempi molto difficili. La sua vera crisi è appena incominciata. Si deve fare i conti con grandi sommovimenti. Ma io sono anche certissimo di ciò che rimarrà alla fine: non la Chiesa del culto politico, che è già morto, ma la Chiesa della fede. Certo essa non sarà più la forza sociale dominante nella misura in cui lo era fino a poco tempo fa. Ma la Chiesa conoscerà una nuova fioritura e apparirà come la casa dell’uomo, dove trovare vita e speranza oltre la morte”.
La Massoneria sta giocando tutte le sue carte. Ci sono attacchi da ogni parte, da ogni dove. E ultimamente ne abbiamo visti anche all’interno di questo “Piccolo Resto”, che io preferisco chiamare soltanto “la vera Chiesa Cattolica”. Pensa che ci siano ancora tanti infiltrati che aspettano il momento buono per colpire? E non crede che alla fine tutto questo possa rientrare nella volontà di Dio per scremare i suoi Eletti?
Io penso che molte volte la massoneria possa usare le sue pedine senza che queste ne siano consapevoli. Per questo bisogna stare attenti alle persone che coltivano alleanze di potere, alleanze volte a perseguire interessi trasversali, persone che fanno finta di aderire alla missione suscitata dalla Vergine Maria, attraverso don Alessandro, le quali non credono, però, in questa missione. Persone insomma che stanno con il piede in due scarpe, cui interessa solo ricevere i sacramenti o un servizio religioso, persone che non hanno una guida spirituale ma si muovono da sé stesse come meglio credono o peggio ancora persone che strumentalizzano i sacerdoti per i loro scopi.
Questo penso sia il modo principale di agire della massoneria: un modo indiretto attraverso persone molte volte inconsapevoli di essere un loro strumento.
Ne ho fatto esperienza sin da subito quando alcune persone uscite dal Piccolo Resto cercavano di mettermi in contatto con sacerdoti dell’alto clero, chiaramente massoni o compromessi con la massoneria: il loro unico scopo, mascherato di buonismo, era quello di allontanarmi da don Alessandro. Allo stesso modo, abbiamo visto di recente, alcuni sacerdoti che erano con noi, fare delle alleanze strane con l’unico intento di screditare don Alessandro e la sua opera e per questo creare fraternità sacerdotali che però non sono benedette dal cielo.
Certamente, come dicevo in precedenza, bisogna avere uno sguardo spirituale sugli eventi perché è il Signore che guida il corso della storia. Se leggiamo la Sacra Scrittura allora comprenderemo che il Signore mette sempre alla prova coloro che ama e che, attraverso le prove avvengono sempre le scremature. Emblematico è l’episodio di Gedeone (Giudici 7,2-7) in cui il Signore si serve di soli trecento uomini vagliati tra ventiduemila uomini, per vincere contro i Madianiti che disponevano di forze belliche molto più ingenti.
Ultima domanda. Che ne pensa dell’opera di Mons. Viganò? Secondo lei perché non si espone su determinati argomenti? Chi riconosce come papa? Considera validi i papi del dopo Concilio fino a Benedetto? In comunione con chi celebra messa? Non ritiene Viganò possa essere un’altra operazione della Massoneria per oscurare l’opera di don Minutella e la sua e creare una falsa resistenza? Pensa voglia candidarsi come futuro papa?
Personalmente ho smesso di seguire gli interventi di mons. Viganò (che prima invece seguivo con attenzione), già da un po’ di tempo: da quando ho compreso che egli rende un servizio utile alla chiesa di Bergoglio. Infatti, mons. Viganò attira a sé tutto il malcontento di una buona parte di cattolici tradizionalisti che Bergoglio non può sopportare. Allo stesso tempo, questa frangia guidata da mons. Viganò denuncia l’apostasia e la deriva della chiesa bergogliana ma non si pone la domanda cruciale su chi sia il papa legittimo e sul fatto che i sacramenti si devono celebrare nell’unità della fede di cui il Vicario di Cristo è il principio visibile. Per noi la questione cruciale è quella di celebrare la messa e i sacramenti nell’unità della fede cattolica e quindi in unione con il Vicario di Cristo, l’unico Romano Pontefice. Alleanze di potere non ci interessano. La nostra forza sta nell’unione aperta con il papa e nella Vergine Maria che è colei che da sola vince tutte le eresie!
Quando poi mons. Viganò afferma che “coloro che resisteranno al Nuovo Ordine Mondiale avranno l’aiuto e la potenza di Dio”, penso stia parlando proprio del Piccolo Resto unito a Papa Benedetto XVI e a don Alessandro Minutella: non si può infatti resistere al Nuovo Ordine Mondiale celebrando messa in unione con colui che è il garante morale e la guida spirituale del Nuovo Ordine Mondiale ovvero il vescovo Bergoglio!
Grazie. E che Dio la benedica!