“Togliamo le prostitute dalla strada, apriamo le case chiuse“…..
“Non è possibile camminare e vedere questo degrado.. se vogliono fare questo “mestiere”, il più antico, che paghino le tasse e vengano aperti i bordelli“…..
Questo modo di pensare è purtroppo ciò che va per la maggiore oggi in Italia.
Ma stesse considerazioni possono essere fatte anche per gli immigrati che arrivano al largo delle nostre coste con i barconi:
“Non possiamo lasciarli in mare, non possiamo respingere il problema, facciamoli sbarcare e troviamo una soluzione creando centri di accoglienza“…
No, no e ancora no.
I problemi si risolvono a monte con soluzioni sensate. Come ha fatto Matteo Salvini, che è riuscito di fatto e in poco tempo a bloccare questa immigrazione clandestina.
Ma perché invece ora ritorniamo sul tema della prostituzione?
Perchè è collegato alla tratta di esseri umani e alla Mafia nigeriana che riduce in condizione di schiavitù queste ragazze che vediamo mettere in vendita il loro corpo sulle strade.
Con la tratta di esseri umani si favorisce il mercato della droga e la prostituzione.
Purtroppo, queste ragazze nigeriane che vogliamo far lavorare nei bordelli togliendole dalla strada, sono donne vittime della tratta, costrette a pagare il debito contratto con i trafficanti di esseri umani o con le “maman” che gestiscono il mercato delle ragazze sulle strade italiane.
Le “maman” sono figure chiave nella rete dei trafficanti perché raccolgono i soldi e controllano le azioni quotidiane di queste donne.
Si tratta di un mercato che ha fruttato e continua a fruttare ingenti guadagni ai trafficanti e “maman” grazie alla costante richiesta di sesso a pagamento in Italia.
Queste giovani vittime della mafia nigeriana arrivano in Italia sotto inganno. Non scappano dalle guerre ma principalmente dalla povertà e dalla mancanza di futuro in un paese molto popoloso dove solo una minuscola élite controlla la ricchezza e il potere.
Queste giovani ragazze lasciano la loro Terra perchè convinte di trovare una nuova vita e di avere un lavoro onesto e dignitoso che permetta loro di ripagare il viaggio che hanno intrapreso.
Ma, in tutto questo meccanismo, determinante è il rituale voodoo alle quali devono sottoporsi le ragazze. Viene fatto da uno sciamano o da un cosiddetto medico nativo. Vengono presi pezzi di vestiti, di unghie, di capelli o di peli pubici e mescolati alle gocce di sangue delle ragazze in un intruglio che poi le giovani devono bere.
Il rituale stabilisce una catena molto potente tra i trafficanti che finanziano il viaggio e le donne che devono ripagare quel viaggio con il proprio “lavoro”.
Il rituale assicura anche che, una volta ridotte a schiave sessuali, le donne siano totalmente obbedienti, sottomesse, da non riuscire a sganciarsi dalle organizzazioni da cui dipendono per paura delle ripercussioni su di loro o sulle loro famiglie. Una vera e propria intimidazione.
Come spiega Stefania Massucci, coordinatrice del servizio di identificazione e referral di “On the Road“, associazione accreditata a livello internazionale che si occupa di diritti umani e civili in Abruzzo, Marche, Molise:
“Il rito viene fatto il più delle volte in Nigeria, oppure in Libia, dove inizia la fase di violenza e sfruttamento. Alcune volte viene fatto in Italia.
Con il rito voodoo e il giuramento la ragazza si impegna a restituire una somma di denaro che attualmente varia tra i 25 mila e i 30 mila euro“.
Tutto questo sembra inverosimile ma è così.
La Mafia nigeriana fa paura per la crudeltà che porta in sè.
Ma fa ancora più paura se pensiamo che si sta dilagando oltre ogni immaginazione in Italia, in Europa, nel mondo.
Come arma vincente, la Mafia nigeriana, usa l’intimidazione e i riti juju, un misto di rito voodoo impregnato da giuramenti e sottomissioni.
Come, infatti, spiega anche il Procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri:
“Le ragazze destinate alla prostituzione sono moderne schiave, vittime di violenza e di stupri. Ne abbiamo liberate 100. Convinte a partire per avere un futuro di lavoro come cameriere o parrucchiere e invece si trovano costrette a prostituirsi dopo un viaggio allucinante che le ha portate in Niger e poi in Libia dove, in vari centri di stoccaggio, di detenzione vengono istruite alla prostituzione. E violentate. E chi non porta soldi ogni giorno viene picchiata, costretta al digiuno. Tutto questo accade a Castel Volturno come in Piemonte, in Veneto o in Sicilia“.
Come possiamo pensare di tutelare queste schiave chiudendole nei bordelli?!
Come possiamo pensare che queste giovani vittime siano maggiormente protette e al sicuro nei bordelli?!
Occorre liberarle, non favorire questa loro continua schiavitù.
Come è stato bloccato l’ingresso degli immigrati attraverso la chiusura dei porti, impedendo ai trafficanti e ONG di favorire la tratta di esseri umani, così occorre sanzionare maggiormente coloro che ricorrono al sesso a pagamento.
Ma, purtroppo, è come la droga. Difficile colpire e cercare di limitare un mercato nel quale sono tanti coloro che mangiano.
Questa è la triste storia delle ragazze nigeriane ridotte in schiavitù e costrette a “battere” sui nostri marciapiedi.
E’ chiaro, quindi, che un uomo, richiedendo queste giovani donne nigeriane, sfoga le sue pretese sessuali su ragazze ridotte, con il rituale voodoo, a delle schiave del sesso.