Imprenditore sierraleonese denuncia il malaffare delle ONG

Visto che il problema immigrazione vede come protagonisti uomini che emigrano soprattutto da Paesi africani abbiamo intervistato, direttamente in Sierra Leone, il sig. Foday Turay.

Foday Turay è un imprenditore nel ramo abbigliamento e trasporto. Vive in Sierra Leone da 43 anni. È nato e cresciuto nel suo Paese dove ha vissuto anche la guerra. Una guerra iniziata il 23 Marzo 1991 e finita il 18 Gennaio 2002.

Sig. Foday ti ringraziamo di aver accettato questa intervista. Ma entriamo subito nel vivo.

Hai 43 anni ed eri qui quando nel 1991 è scoppiata la guerra nel tuo paese.

Perché ancora oggi molti africani decidono di scappare in Europa?

Ho visto molti miei amici lasciare la Sierra Leone per l’Europa o l’America. Ma ora c’è una grande differenza nell’emigrare. Prima chi lasciava il Paese per andare ad esempio in Inghilterra o in Italia lo faceva nel rispetto della Legge del Paese ospitante. Preparavano i documenti necessari, mettevano da parte i soldi e quando tutto era pronto partivano. Erano uomini e donne con buone intenzioni. Uomini e donne che venivano accolti perché entravano, rispettavano regole, si cercavano un lavoro, una casa e pagavano le tasse.

Ora, invece, sono uomini che emigrano e una volta entrati in Europa vogliono mostrare e imporre la loro forza. Entrano con barconi, non hanno documenti. Portano droga, prostituzione. Non vogliono lavorare ma avere solo diritti. Vogliono ottenere senza far nulla.

Quello che è strano è come possano prendere questi barconi senza che nessuno li blocchi.

In Africa c’è la Marina Militare che controlla le acque dell’Oceano e dei mari.

Perché non fermano questi barconi? Cosa si nasconde dietro? Sono forse tutti d’accordo?

Non solo. Come in Europa c’è la Comunità Europea in Africa c’è l’Ecowas. Perché non collaborare insieme per regolare questi flussi di uomini che emigrano illegalmente?! A me sembra che manchi una corretta comunicazione tra di loro.

La ragione primaria per la quale lasciano il Paese è la povertà, la mancanza di lavoro, poche opportunità di crescita. Ma occorre evidenziare che coloro che partono sono uomini e donne che comunque economicamente possono, che non vivono in completa povertà. Non sono certo uomini e donne che vivono nelle Slums (Favelas), che non hanno i soldi per mangiare o mandare a scuola i loro figli. Questi continuano a vivere nelle baracche, a soffrire e ogni giorno bambini e donne muoiono. Coloro che effettivamente hanno bisogno non si muovono, non hanno le possibilità economiche necessarie e continuano a vivere in baracche o per strada.

Ma che strano visto che nel tuo Paese sono presenti numerose Organizzazione Umanitarie?

Purtroppo è così. Queste Organizzazioni passano con le loro macchine, vedono questi bambini nelle strade e non fanno nulla. Usano i soldi per loro stessi: hotels, ristoranti…. E questi sono costosi. Perché non provano a dormire nelle Favelas che puzzano, ci sono batteri perché manca l’igiene, zanzare e toilet dappertutto?

Ma scusa. Cosa fanno le Organizzazioni Umanitarie per difendere i diritti umani quali: il diritto alla vita, all’educazione, all’istruzione? Stando ai dati ancora tanti bambini non frequentano la scuola e girano soli per le strade vendendo e cercando di avere un pezzo di pane.

Le Organizzazioni Umanitarie se fanno faranno il 5%…. giusto quello che è sufficiente per dimostrare e continuare ad ottenere finanziamenti. Sono ancora tanti i bambini che non vanno a scuola. E poi c’è il grande problema delle ragazze che cominciano a fare figli da quando sono molto giovani. Anche loro devono essere educate a proteggersi. Io non vedo miglioramenti. Se effettivamente le Organizzazioni Umanitarie operassero nella giusta direzione il mio Paese non sarebbe ancora in queste condizioni e non si alimenterebbe la criminalità che porta poi ad emigrare trasferendola nei Paesi che li accolgono.

Le Organizzazioni Umanitarie hanno aiutato nel periodo della guerra?

Nel 1991, quando è iniziata la guerra, erano già presenti in Sierra Leone numerose Organizzazioni Umanitarie ma, se non ricordo male, solo una ha aiutato, soccorso e grazie a loro, uomini, donne e bambini hanno potuto lasciare il Paese. Avevamo bisogno ma in sostanza nessuna delle Organizzazioni ci ha aiutato né prima, né durante né dopo la guerra. Ecco perché poi si alimenta il fenomeno dell’emigrazione. Proprio quando le Organizzazioni Umanitarie presenti sul territorio non agiscono nell’interesse del Paese stesso.

Che cosa diresti alle Organizzazioni Umanitarie?

Smettetela di ingannarci! Smettetela di prenderci in giro e di prendere in giro le persone per avere continui finanziamenti!

Conoscete i nostri problemi… Usate i soldi per risolverli!

Aiutate i bambini, togliete i bambini dalle strade, date a loro la possibilità di vivere in buone condizioni igieniche così che non muoiano per malattie dovute ad infezioni batteriche. Date ai bambini la possibilità di ricevere l’istruzione.

Educate le ragazze a finire gli studi prima di fare figli.

Create possibilità di lavoro.

Collaborate con il Governo.

Non usate la Sierra Leone per avere soldi a danno di chi effettivamente continua a soffrire.

Com’è possibile per il tuo Paese uscire dalla povertà?

In 43 anni le Organizzazioni Umanitarie, come ho già detto, se hanno fatto… hanno fatto solo il 5%.

E’ necessario per noi sierraleonesi prendere in mano la situazione senza chiedere a loro. Abbiamo la maggior parte delle materie prime ma queste finiscono nelle mani degli europei, cinesi, americani.

Il Governo poi deve cominciare a far rispettare leggi e regolamenti.

Deve costruire case economiche per coloro che vivono nelle Slums (Favelas).

E’ necessario creare posti di lavoro per uomini e donne.

Importante fare un censimento per tutti i bambini, soprattutto quelli che vivono nelle Slums (Favelas). Tutti i bambini dai 3 anni hanno il diritto all’istruzione.

Prima era sviluppato il turismo, ora nessuno sembra avere più interesse.

Il Governo ha pensato bene di far costruire dai cinesi grandi hotel costosi senza promuovere resort sierraleonesi già presenti nella zona peninsulare.

Sono state chiuse le Industrie perché i sierraleonesi non erano capaci di mantenerle e le Organizzazioni Umanitarie non hanno aiutato nel tenerle aperte favorendo così lavoro.

Ti ringraziamo molto e ti salutiamo augurando al tuo Paese di poter gradualmente uscire dalla povertà.

Grazie a voi!