Don Minutella scende in campo in difesa di Benedetto XVI

A seguito della rottura del silenzio da parte di Benedetto XVI e del conseguente scatenamento “oscuro” di odio nei suoi confronti da parte dei poteri forti che da più parti lo colpiscono, lo attaccano, lo feriscono per gli appunti pubblicati in netto contrasto con la visione di Bergoglio, non poteva non intervenire, non poteva non scendere in campo in sua difesa un alfiere del Cattolicesimo, un crociato per eccellenza. Stiamo parlando di don Alessandro Minutella, sacerdote palermitano che come un gladiatore ha avuto il coraggio di sfidare Bergoglio e tutto l’apparato massonico che lo circonda votato alla distruzione del Cattolicesimo. Per questo motivo è stato scomunicato due volte, infangato, calunniato, minacciato e tuttora rischia la vita. Bergoglio infatti come un imperatore falsamente misericordioso mentre da un lato mostra la faccia da agnellino, dall’altra nasconde quella di un lupo vorace che usa i suoi pretoriani per colpire, distruggere e mettere a morte chi è scomodo (da dichiarazione dell’ex Presidente dello IOR Gotti alle Iene: il Vaticano può commissionare omicidi).

Ma ecco l’intervista rilasciata da don Minutella al Direttore di Rivelazione Samuel Colombo.

Padre, Benedetto XVI ha rotto il silenzio mettendo per iscritto i suoi appunti. Secondo lei per quale motivo ha rotto questo patto con la chiesa Bergogliana che prima l’ha visto scendere dalla croce e poi vivere da eremita?

Io sono rimasto molto impressionato da questo intervento di Benedetto XVI che qualcuno ha definito il primo vero atto magisteriale dopo 6 anni di silenzio. Lui li ha presentati in forma di appunti, direi assai significativamente, non in Italia ma ad una rivista, un giornale tedesco. In realtà più che appunti sono proprio un insieme di riflessioni che sconfessano il percorso che la Chiesa Cattolica ha avviato con Bergoglio. Vorrei subito dire anche che questo testo va letto con molta attenzione e credo che entrerà nella storia come tutto quello che fin qui stiamo vivendo. Benedetto XVI infatti dice che ha presentato i suoi appunti al Segretario di Stato, il Cardinale Parolin, e persino anche a Papa Francesco e poi, aggiunge: “Ho deciso di rendere noto”. Cosa significa questo avere presentato per poi dire: “Ho deciso di rendere noto”? Probabilmente possiamo dedurne che non gli è stato consentito di pubblicare questi appunti che appunto, come è evidente, non ne hanno tenuto conto perché si sono scontrate due visioni riguardo al problema della pedofilia nella Chiesa. Da una parte la falsa chiesa, come io la chiamo di Bergoglio, ha ancora una volta insistito sulle ragioni ultimamente psicologiche e sociali della pedofilia nel clero. Mentre se si leggono gli appunti, come li chiama Benedetto XVI, si nota che lui attribuisce ultimamente la ragione di questa crisi e della pedofilia all’oscuramento del senso di Dio.

Benedetto XVI ha trattato il tema della pedofilia parlando dei club omosessuali di cui il Vaticano ne era al corrente. Come mai non sono state bloccate le vocazioni sacerdotali di coloro che ne facevano parte?

Io stesso ho potuto vedere per la mia esperienza personale. Sono entrato in Seminario nell’ottobre del ’92. Ho potuto vedere come la Lobby Gay è stata estremamente potente e si è autoprotetta. Io ho avuto compagni di Seminario oggi felicemente parroci di grande rilievo che occupano posti di grande importanza, qualcuno anche in cammino non escludo verso l’Episcopato, dichiaratamente gay. E quando dico dichiaratamente gay mi riferisco non semplicemente ad una poco vergognata identità contro natura ma ad un esercizio sessuale del contro natura, del peccato contro natura. Ora, il Catechismo della Chiesa Cattolica fino a prova contraria, l’ultimo dico, non quello di Pio X, l’ultimo, quello del ’92 di Giovanni Paolo II dice che la Chiesa ha a cuore le persone omosessuali ma condanna come peccato gravissimo, peraltro, l’esercizio della sessualità omosessuale che è contro natura. In più un documento della Congregazione per la Dottrina della Fede, allora guidata da Benedetto XVI, allora Cardinale Ratzinger, dice che i giovani con orientamenti omosessuali non possono accedere agli ordini sacri. Credo che quindi si tratti, nei confronti di Benedetto XVI, ancora una volta di una vendetta trasversale.. di quella luciferina alleanza tra Lobby Gay e partito massonico.

Benedetto XVI parla del ’68 come periodo che ha portato alla libertà sessuale assoluta. Lei cosa ne pensa del fatto che la Chiesa Cattolica non sia riuscita a dare un freno continuando a trasmettere i valori veri sui quali si fonda la sessualità?

Io vorrei subito dire in questa intervista qualcosa che mi sta molto a cuore. Io non dico mai nulla di mio, non affermo una mia opinione. Io ho sempre detto che oggi è il tempo del Relativismo morale di quella dittatura del Relativismo morale e dottrinale di cui ha parlato Benedetto XVI per cui è importante passare dalla “doxa”, come la chiamano i greci, cioè dall’opinione personale al “dogma”, cioè quello che la Chiesa insegna. In questo senso, io mi sento particolarmente legato ora più che mai all’anziano canuto Papa Benedetto XVI crocifisso dalla falsa chiesa bergogliana e scaricato dall’ampio arcipelago tradizionalista. Possa se Dio vuole, ma Dio può volerlo, il Papa Benedetto XVI sapere che, in questo caos che regna oggi nella Chiesa, c’è un prete che a costo della vita e a rischio personale esprime profonda, direi, identità di vedute ed umile sottomissione alla persona e al Magistero di Benedetto XVI oggi più che mai Magistero luminoso e che detta una linea da percorrere. Del resto dall’altra parte non c’è il successore di Benedetto XVI, c’è, come tante volte ho avuto modo di dire, uno che non è Papa e cioè il Cardinale Jorge Mario Bergoglio disposto già da tempo a rispondere alla possibilità di un “golpe” di matrice massonica che è stato effettuato il 13 marzo 2013 quando alle forzate dimissioni di Papa Benedetto sono seguite le elezioni, messe in atto da una messinscena mediatica ma niente affatto valida che ha portato all’elezione appunto di Papa Francesco. A questo proposito vorrei dire che nei giorni scorsi io qui nell’ambito del posto nel quale opero ancora il mio Ministero, perché nonostante le mie scomuniche, anzi direi no nonostante ma attraverso le due scomuniche, mi sento ancora più sacerdote, io ho detto: “Quando Papa Benedetto dovesse per assurdo lasciare il titolo, smettere di indossare l’abito talare bianco, togliere l’anello, interrompere di parlare e andarsene nella foresta nera da dove viene, cioè dalla Baviera, allora io a partire da quel momento starò in silenzio”. Ma stiano attenti, però, vorrei che questo venisse inserito perché, Dio non voglia, Benedetto XVI muore così.. noi abbiamo più che ragione di andare avanti.

Padre, come mai oggi la chiesa Bergogliana si è espressa favorevole alla pillola gender? Non è un andare contro Dio Creatore dell’uomo?

Sì sì.. ma questi sono singoli atti che rispondono ad una regia occulta e ad una strategia ben precisa che è quella di mettere insieme nel sinedrio massonico satanista che oggi è al governo della Chiesa, mettere insieme le tre grandi correnti eretiche che la Chiesa ha dovuto, nel corso dei secoli, affrontare: l’arianesimo, cioè la negazione della Divinità di Cristo, e poi il luteranesimo, sappiamo cosa Lutero ha prodotto nella Chiesa ed infine, soprattutto direi nei nostri giorni, il modernismo che S. Pio X in tutti i modi provò a combattere che si è ripresentato. Il neo-modernismo vuole un Vangelo del mondo al posto del Vangelo della Croce. Vuole piacere al mondo, vuole accontentare le Lobby mondialiste, globaliste, quelle che lavorano per il progetto di un Nuovo Ordine Mondiale dove deve fare da padrone il Relativismo morale e dottrinale.

Benedetto XVI dice che non abbiamo bisogno di una nuova chiesa creata dall’uomo. Padre, secondo lei qui Benedetto XVI fa riferimento alla nuova falsa chiesa creata da Bergoglio e di cui ne parla anche la Beata Emmerick e Padre Pio?

Credo di sì. Benedetto XVI in quegli appunti ha ripetuto questa cosa un paio di volte. Cioè che esiste il rischio concreto di una costruzione di una Chiesa fatta da noi. Perciò un progetto che viene dal diavolo e, mi pare significativo per chi non l’avesse colto, perché lo stile di Benedetto XVI è fatto così per essere approfondito, che dopo aver detto questo lui parli dell’Apocalisse e dei martiri che vengono perseguitati. Quasi a voler dire quello che io da 2 anni a rischio della mia persona insegno. E cioè che di fronte ad una falsa chiesa bergogliana maggioritaria, potente, che detiene le strutture e il potere, sussiste per volere di Dio un piccolo resto cattolico di testimonianza dell’identità cattolica, di “Martyria” e di “hypomonè”, cioè di resistenza di fronte all’affronto eretico ed apostata di Jorge Mario Bergoglio e di chi l’ha piazzato lì. Perché ricordo, e questo sempre non smetterò di ribadirlo, che c’è quell’indizio di Dannels che non è stato affatto smentito e che pertanto diventa una prova delle cose che sospettiamo e che ci spingono a testimoniare..

Cioè dell’elezione di Bergoglio da parte della mafia di San Gallo..

Esattamente. Bergoglio già nel Conclave del 2005, dopo la morte di Giovanni Paolo II, è stato indicato dalla mafia di San Gallo come il candidato più eccellente, perché insolente e privo di scrupoli come nessun altro cardinale sa esserlo. Solo che lì la manovra non è riuscita. Allora hanno atteso, hanno visto che i tempi si prolungavano, pertanto hanno fatto, diciamo, terra bruciata attorno a Benedetto XVI. É qui il punto. Poi Benedetto XVI ha dato le dimissioni che non sono valide a norma del canone 313, credo che sia, del Codice di Diritto Canonico.

Benedetto XVI critica questa nuova chiesa perché non viene da Dio e porta alla distruzione del Cattolicesimo. Parole molto dure. Lei non pensa che sia un affronto a Bergoglio?

Sì sì. Come ho avuto modo di dire in questa intervista, questi appunti costituiscono realmente la prima forma di Magistero luminoso dopo 6 anni di buio totale. Benedetto XVI, pur con il suo stile così elegante e raffinato, prende in esame le derive eretiche della falsa chiesa bergogliana soffermandosi soprattutto sull’oscuramento del primato di Dio come tipico della falsa chiesa. E poi anche, come abbiamo avuto modo di dire in questa intervista, sul fatto che c’è in atto un tentativo di costruzione di un modello di Chiesa che non è un modello fra i tanti perché chi studia Teologia e Storia della Chiesa sa molto bene che c’è: un modello di Chiesa Medioevale, un modello di Chiesa Patristico, un modello di Chiesa della Controriforma Luterana e così via. Qui non si tratta, dice elegantemente Benedetto XVI, della possibilità di un nuovo modello legittimo. Qui si dice di un apparato, io dico spesso impalcatura, di una infrastruttura di matrice satanica che vuole sostituirsi alla bimillenaria tradizione cattolica. In questo senso dico io quello che Benedetto XVI non ha voluto o non ha potuto scrivere in questi storici appunti e cioè che “Amoris Laetitia” costituisce senza ombra di dubbio il proclama ufficiale dello scisma che i cardinali, alcuni dei quali ho incontrato ultimamente, hanno paura di rendere noto. Non di farlo, ma di renderlo noto. Cioè con “Amoris Laetitia”, che permette la comunione ai divorziati risposati, siamo in presenza di una rottura come non c’è mai stata nei confronti del “depositum fidei”.

Benedetto XVI sempre nei suoi appunti fa una distinzione tra la chiesa creata dall’uomo e la Santa Chiesa Cattolica. Secondo lei non si può leggere tra le righe che la nuova falsa chiesa di Bergoglio finirà perché trionferà il Cuore Immacolato di Maria che salverà la Santa Chiesa?

Credo di poterti rispondere così: Benedetto XVI non ama molto intervenire su questa lettura di matrice apocalittica e mariana. Non gli è proprio, non riesce a lasciarsi andare a questo. Pur tuttavia lui per primo sa, e su questo non ho dubbi perché sono confermato da quello che la coscienza interiore mi dice, che egli sa di essere nonostante tutto il Pontefice che più ancora di Giovanni Paolo II incarna l’attuazione del Terzo Segreto di Fatima. In questo senso, credo Benedetto XVI, quando negli appunti mette da una parte la possibilità della costruzione di una Chiesa fatta da noi che è opera di Lucifero in ultima istanza e poi passa a parlare dell’Apocalisse, di Giobbe, dell’attacco di satana e di questi martiri che ancora oggi ci sono e bisogna solo vederli, credo che stia facendo una lettura teologia del Terzo Segreto di Fatima.

Padre, Bergoglio non ha gradito questi appunti. Forse perché sa di essere stato scoperto come colui che ha creato una nuova falsa chiesa che non ha niente a che fare con la Chiesa Cattolica Apostolica Romana?

Origene che è stato un grande Padre della Chiesa del II secolo amava dire che il male procede per autoconsunzione. Tante volte noi ci chiediamo: ma com’è possibile che Dio permette il male? Ecco, la risposta che Origene, che è del II secolo, ha trovato la trovo ancora oggi particolarmente pertinente. Dio permette il male perché il male sorge, si espande ma proprio nel massimo punto di espansione comincia a morire. E lui (Origene) porta l’esempio dell’ascesso in bocca. Tutti noi sappiamo da adulti che cos’è un ascesso in bocca. Proprio quando le gengive si gonfiano e noi non possiamo neanche masticare e pensiamo sia la fine di tutto, in realtà nel massimo punto di espansione poi, e questo succede con tutti i mali fisici, le nevralgie, lentamente tutto rientra in se stesso perché il male si autoconsuma. Ecco allora, io credo, che noi siamo ancora una volta, come per i regimi totalitari, le ideologie del male dei secoli scorsi, dall’Impero Romano Neroniano all’Illuminismo, dal Comunismo al ’68, in presenza, forse però in maniera del tutto originale, di una concentrazione delle forze anticristiche, come le chiamerebbe Von Balthazar, che stanno sferrando un ultimo definitivo attacco alla Chiesa Cattolica. Dobbiamo solo attendere che questo male, così in questo momento ai nostri occhi sprovveduti e addolorati, si espanda fino in fondo perché poi si autoconsumi. Mi viene in mente quello che disse la Madonna in una locuzione personale a don Stefano Gobbi: “Quando satana penserà di avere tutto in mano io gli strapperò la preda”. Volevo anche dire, a questo proposito, caro Samuel, che forse siccome le immagini parlano più dei concetti.. L’immagine impietosa, triste, direi persino banale di Bergoglio gettato ai piedi di uno sconosciuto presidente di una Repubblica Africana che gli bacia i piedi, dà probabilmente a noi che ancora usiamo un po’ di ragionevolezza l’immagine di una falsa chiesa del tutto scomposta e priva di orientamenti chiari.

Benedetto XVI alla fine dei suoi appunti ringrazia Bergoglio. Secondo lei lo fa per cercare sempre un falso compromesso? Anche perché sembra sempre che il parlare di Benedetto XVI sia un dire non dire per paura. Un esporsi senza esprimere però un posizione chiara e netta di fronte all’operato di Bergoglio. Lei cosa ne pensa?

Ho dovuto confrontarmi con la sorpresa amara di non pochi del piccolo resto che sono rimasti delusi da questo documento di Benedetto XVI ritenendo che appunto esprima alla fine questo, diciamo, atto di rispetto e sottomissione a Papa Francesco. In realtà le cose stanno in modo diverso. Come ho avuto modo di dire in questa intervista, Benedetto XVI rende noto che ha presentato questi appunti per tempo al Cardinale Segretario di Stato e allo stesso Papa Francesco che hanno invece deciso di boicottarlo perché risulta che l’Assise dei Vescovi, dei Presidenti delle Conferenze Episcopali di tutto il mondo riunitesi in Vaticano a febbraio di quest’anno per discutere il problema della pedofilia non hanno affatto tenuto conto di questi suggerimenti. Pertanto quando poi scrive: “Ho deciso di renderli noti”, è chiaro, da parte di chi vuol capire, che c’è da parte di Benedetto XVI un elegante modo per dire: “Guardate che lo rendo noto proprio perché non è stato voluto”. A riguardo invece della chiusa finale penso che molti tra gli esperti conoscitori delle tecniche retoriche letterarie, diciamo della lingua italiana e della letteratura anche mondiale, sapranno che esiste una tecnica retorica che si chiama “in cauda venenum” cioè il veleno nella coda. Allora, Benedetto XVI ha messo in luce in quegli appunti, che sono il primo ufficiale Documento Magisteriale dopo 6 anni di buio totale, quali sono le contraddizioni di questa Chiesa costruita dagli uomini e capeggiata da Bergoglio. Quando conclude dicendo: “Ringrazio Papa Francesco perché ci dà modo di vedere come Dio continua ad agire nel nostro tempo”, é evidente che, se non è schizofrenico, sta facendo capire che Bergoglio è piazzato lì apposta per aiutare noi ad interpretare il Terzo Segreto di Fatima. “In cauda venenum”, il veleno nella coda, come a dire: “Ho detto come stanno le cose, ti ringrazio, concludo con un ringraziamento, aspetto che poi il piccolo resto, gli eletti capiscano cosa c’è dentro questo articolo”. Pertanto io vorrei concludere con questo: ho notato più volte in questi 2 anni e mezzo ormai di combattimento dal sapore apocalittico che realmente Maria e Pietro sono dalla nostra parte per andare incontro al Cristo. Noi non andiamo incontro al Cristo della storia per conto nostro ma andiamo incontro al Cristo direi supportati, confortati da questi due principi come li chiamava Von Balthazar: il principio mariano e quello petrino. Maria, con Fatima, ci ha anticipato quello che stiamo vivendo (il Terzo segreto di Fatima) e in altre apparizioni, tra le quali penso spicchi in modo del tutto originale, quella di Avola a Giuseppe Auricchia che invito tutti a riscoprire. Dall’altra parte anche il principio petrino. C’è un Pietro e non due. Uno solo è Pietro, sempre stato uno anche quando nel Medioevo è esistita una stagione in cui c’erano 3 Papi. Nessuno di loro era così ingenuo da ritenere gli altri emeriti o compagni di divisione del ruolo. Infatti ognuno dei tre diceva: “Sono io il Papa” perché appunto avevano chiaro che Pietro è stato e potrà sempre essere uno e uno soltanto. Quando, e concludo così, Benedetto XVI dovesse decidere prima di morire che se ne va, che toglie l’abito bianco, che non si chiama più Benedetto XVI ma Cardinale Ratzinger, allora anche io starò zitto. Ma qui siamo in presenza realmente, e concludo, di un passaggio per noi decisivo: mentre in questa stagione finale, che non sappiamo quanto dura della vita di Benedetto XVI, noi del piccolo resto sottolineiamo istantemente che siamo con il Papa e non siamo quindi autonomi e clandestini.. nello stesso tempo diciamo che l’affermazione fra tutte più significativa e singolare di fronte alla domanda di Peter Seewald: “Santità, perché non avete messo l’abito nero, la talare nera e tenete quella bianca?”, non possiamo noi continuare a pensare di andare avanti per secoli con la risposta, tra tutte, la più ironica però anche la più banale che Benedetto XVI poteva dare: “Non ne ho trovata una disponibile nell’armadio..” Fintantoché l’armadio di Benedetto XVI resta sguarnito dell’abito nero, noi diciamo: il Papa è Benedetto XVI.

Vuole lasciare un ultimo messaggio a Benedetto XVI..?

Santità ci benedica. Noi siamo con voi. Voi fate di tutto per dimostrare che siete con noi. Il popolo di Dio è dalla vostra parte. Voi siete il Vicario di Cristo e lo sarete fino al momento in cui spirerete perché così ha stabilito Dio.

E al piccolo resto cattolico..?

Al piccolo resto cattolico vorrei raccomandare ora più che mai la coesione di forze perché noi vediamo che c’è un, diciamo, indottrinamento della falsa chiesa bergogliana dove tutti rispondono insieme all’unico che li comanda, il “leader maximo” per dirla alla maniera cubana. E non è per caso che lo dico vista la dittatura populista che Bergoglio incarna. Mentre purtroppo vediamo bene come da questa parte satana faccia di tutto per dividere.. Io noto con sofferenza che i media mi hanno del tutto trascurato. Sottolineano il prete, l’ultimo prete che è stato tolto dalla Parrocchia perché non era d’accordo con Bergoglio e va su tutti i giornali, su tutti i rotocalchi, in televisione, etc.. Don Minutella invece che è stato scomunicato 2 volte, sospeso a divinis, rimosso dalla Parrocchia, crocifisso in TV e che continua coraggiosamente la sua battaglia, sembra non esistere. Allora al piccolo resto raccomando coesione e tanta fiducia nella Madonna. Come sempre ogni giorno io dico e vorrei che tutto il piccolo resto lo dicesse con me ogni giorno, anzi, direi, più volte al giorno: “Ego sum famulus tuus Maria, Mater mea! Ego sum famulus tuus Maria, Regina mea! Ego sum famulus tuus Maria, Domina mea”. E alla fine il Cuore Immacolato di Maria trionferà.