L’apertura del noto giornalista Aldo Maria Valli nei confronti di don Minutella, sebbene mantenendo le sue posizioni, ha reso visibile due fronti. In che senso, voi direte. Con l’intervento di Valli che qualche giorno fa ha scritto una lettera (vedi link) fraterna, amorevole, rispettosa al due volte teologo don Minutella si è fatta sempre più evidente la presenza di due schiere tra coloro che si oppongono a Bergoglio (in questo caso non parlo del “Piccolo Resto”). Da una parte troviamo quelli che lo criticano, lo odiano e allo stesso tempo criticano e odiano don Minutella. Vanno a messa in comunione con “papa” Francesco e usciti sparano sia su Bergoglio che sul noto sacerdote palermitano. Dall’altra invece abbiamo quelli che dicono di riconoscere Bergoglio come papa o non lo riconoscono e vanno a messa in comunione con lui ma hanno mille dubbi, sono tormentati. Hanno ansie, preoccupazioni. Vedono le eresie. Condividono il 90% di quello che dice don Minutella ma non riescono a compiere il passo successivo. Quello decisivo. Così preferiscono aspettare. Sono tentati. Non sanno quale strada percorrere. Hanno come una ribellione interna alla loro coscienza. Ma pensano sia una ribellione sbagliata perché nei confronti di un papa valido che come chiunque può sbagliare. O perché pensano sia accerchiato dalla massoneria. O addirittura perché ritengono sia frutto di un lungo processo che è cominciato con il Concilio Vaticano II. Così, invece di liberarsi da questa morsa soffocano la voce della coscienza. Ed è così che sono tormentati. Perché il loro cuore e la loro anima gli dice che non è quella la strada giusta. Mentre la mente, offuscata da tutte quelle voci potenti della neo-chiesa, dei media, eccetera li convince che fanno bene a stare dove stanno. Questi ultimi non sono cattivi. Sono fortemente tentati. Ma non sono cattivi. Vanno aiutati, accolti. La voce del mondo è potente. Affascinante. Abbaglia. Ipnotizza. Confonde. Ma se costoro dovessero ascoltare anche solo per un momento con il cuore, capirebbero subito chi sta parlando con la voce dello Spirito e chi invece con la voce di satana. E allora non avrebbero più alcun dubbio. Capisco che non è facile abbandonare la struttura del male. Una struttura dove ormai si compie ogni sorta di rito. Dove ormai il diavolo è padrone e non vuole che ti liberi. Non vuole che abbandoni quella falsa chiesa predetta da padre Pio (vedi link), la Beata Emmerick (vedi link), Mons. Fulton Sheen (vedi link). Così il principe della menzogna che fa? Sposta l’attenzione su don Minutella. “È lui l’eretico“. “È lui lo scismatico“. “È lui che attenta all’unità della Chiesa“. E in molti ci cascano. Così, anche quelli apparentemente contro Bergoglio, decidono di attaccare il sacerdote piuttosto che combattere uniti contro un falso papa. Capite ora la gravità? Ci troviamo dinanzi ad uno che è stato eletto dalla mafia di San Gallo (a detta del Cardinal Danneels – vedi link). Che ha usurpato il trono petrino e che non è papa a norma delle leggi della Chiesa. Uno che gode dei favori della massoneria ecclesiastica (vedi link). Che sta lavorando per abolire il concetto di peccato. Reintegrare la figura di Giuda, di Lutero. Uno che lavora per banalizzare il sacro. E poi l’intronizzazione di Pachamama in Vaticano, gli insulti a Gesù Cristo, alla Santa Vergine. L’avversione nei confronti di chi evangelizza. Il lavoro certosino volto a creare un’unica religione mondiale. L’appoggio alla politica atlantista che vuole un immigrazionismo fuori controllo. La sponsorizzazione di un vaccino non sicuro che oggi (è sotto gli occhi di tutti) sta arrecando numerosi danni. Insomma, non c’è giorno che non cerchi di fare a pezzi il Cattolicesimo romano. E chi sarebbe il colpevole? Don Minutella? Dai, non scherziamo. Ecco perché io dico con forza: onore ad Aldo Maria Valli. Perché la sua lettera piena di affetto ha dimostrato che un dialogo è possibile. È necessario. È doveroso. Se si ha a cuore la salvezza delle anime. E questa lettera, allo stesso tempo, non può che essere accolta con altrettanta amorevolezza. Ciò che ha fatto don Alessandro (vedi link). Come un padre con un figlio. O un fratello più grande con quello più piccolo. Ora non sono qui di certo a voler convincere Valli o tutte le persone che la pensano come lui. Ci mancherebbe. Anche perché solo la coscienza potrà farlo. Però ci tengo a sottolineare ancora una volta la differenza del comportamento di uno come Valli che si è dimostrato amico e una persona rispettosa nei confronti di don Minutella (lo ha chiamato anche “don” non riconoscendo di fatto la riduzione allo stato laicale inflitta da Bergoglio). E il comportamento invece di tutti gli altri (i quali non nomino per non fare pubblicità) che godono nel vedere flagellare don Minutella. Godono nel chiamarlo “il signor Minutella“. Godono quando lo vedono sputare sangue. Quando lo accerchiano. Quando ci sono traditori all’interno del “Piccolo Resto” che gli provocano ferite. Quando la Rai o le Iene si accaniscono contro di lui e lo calunniano. Così che succede?
L’astio, l’odio, il livore, la rabbia, il risentimento che hanno queste persone (qui ci sono anche i fuoriusciti dal “Piccolo Resto”) nei confronti di don Minutella si riversa anche su tutte quelle persone come Valli che portano rispetto al sacerdote e che cercano di favorire un dialogo e un confronto pacato e costruttivo. Questi cani randagi non lo vogliono. Don Minutella, per le sue posizioni, deve essere irriso, schernito, insultato. A lui non deve essere portato alcun tipo di rispetto. Chi lo fa dovrà vedersela con le loro “spedizioni punitive”. Questo denota lo stato della loro anima.
In conclusione noi che cosa possiamo e dobbiamo fare? Aiutare e dialogare con persone come Valli a cui va tutto il nostro sostegno e rispetto. E con gli altri invece? Solo Dio può intervenire. Dialogare è completamente inutile. Anzi deleterio. Non vogliono ascoltare. Non sono nelle condizioni di poter ascoltare. Si vede da come parlano, da come agiscono. Possiamo solo pregare per loro affinché Dio scaldi i loro cuori e li apra alla verità. Prima che sia troppo tardi. Affinché lo Spirito Santo li illumini. Non possiamo fare altro. E poi continuare il nostro cammino e la nostra battaglia. Sicuri della vittoria.
Non stupitevi mai di chi andrà via o di chi tornerà. Lasciate fare a Dio. Lui sa. Con la sofferenza, il dolore e il sacrificio del “Piccolo Resto” e in primis dei sacerdoti del Sodalizio Mariano il Signore fa e farà ottenere conquiste che neanche possiamo immaginare.
Il tempo del Grande Prelato, successore di Benedetto XVI, è ormai vicino. Lottiamo e resistiamo. E che Dio ci benedica.Samuel Colombo
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