Bergoglio scomunica chi difende la dottrina cattolica e reintegra chi predica la lotta armata. Il caso del sacerdote Ernesto Cardenal, rivoluzionario nicaraguense

Bergoglio, attraverso una missiva, ha tolto le sanzioni imposte da San Giovanni Paolo II al teologo Ernesto Cardenal, rivoluzionario nicaraguense.

Bergoglio concede la piena reintegrazione ad Ernesto Cardenal, sacerdote nicaraguense che era stato sospeso “a divinis” più di trent’anni fa da Wojtyla per la sua partecipazione politica al governo rivoluzionario sandinista in Nicaragua.

Questo perché Giovanni Paolo II ha sempre guardato con preoccupazione il legame delle comunità cattoliche con le basi rivoluzionarie nicaraguensi. Egli non ha mai concepito il miscuglio tra rivoluzione e cattolicesimo.

Wojtyla, infatti, nel suo viaggio in Messico del 1979 aveva affermato: “La concezione di Cristo come politico, rivoluzionario, come il sovversivo di Nazareth, non si compagina con la catechesi della Chiesa“.

Ragione per la quale aveva bocciato duramente il coinvolgimento dei religiosi nel governo sandinista.

Ragione per la quale erano arrivate le sospensioni per i tre sacerdoti attivamente impegnati in movimenti politici.

Infatti, Ernesto Cardenal faceva parte del trio di preti sospesia divinise che furono nominati ministri nel governo del Nicaragua dopo la rivoluzione sandinista: lui come Ministro dell’Educazione, suo fratello Fernando come Ministro dell’Istruzione e Miguel D’Escoto come Ministro degli Esteri.

Tutti e tre sospesi per aver abbracciato la lotta armata.

Con Bergoglio, il Vaticano ha riabilitato la Teologia della Liberazione che, nata negli anni ’60, ha fatto molti danni, soprattutto in America Latina per aver alimentato la subalternità della Chiesa al pensiero marxista.

Ma questo non è l’unico caso.

Com’è accaduto per Ernesto, era successo prima per D’Escoto quando nel 2014 Bergoglio aveva firmato la revoca della sua sospensione, reintegrandolo totalmente.

D’Escoto, era diventato prete nel 1961 e nell’ottobre 1977 si pronunciò pubblicamente a favore del Fronte Sandinista, un gruppo rivoluzionario d’ispirazione marxista che nel 1979 prese il potere in Nicaragua.

Una volta che è stato eletto Bergoglio gli aveva scritto, chiedendogli il ritiro della sospensionea divinis“. Richiesta subito accolta perchè “sono mutate le epoche, i contesti e soprattutto è cambiato lui“.

Giustificazione di Bergoglio non coerente con le dichiarazioni rilasciate subito dopo da D’Escoto: “E’ attraverso Fidel Castro che lo Spirito Santo ci trasmette il messaggio, questo messaggio di Gesù sulla necessità di lottare per stabilire con forza e in maniera irreversibile il Regno di Dio in Terra, che è la sua alternativa al potere“.

E’ chiaro come Bergoglio condanna con scomuniche coloro che si attengono alla sana dottrina cattolica della Chiesa, e assolve chi predica la lotta armata favorendo la rivoluzione.