Cosa sta combinando Macron?
Quali responsabilità, quali rapporti cerca di nascondere?
Ora che sa di essere stato scoperto, ora che il popolo francese non è più disposto ad inchinarsi alla sua politica di governo, che rispecchia quella europea portata avanti con forza dai poteri forti, cerca di correre ai ripari?
Prima afferma di aver sbagliato tutto e, di fronte alle rivolte dei gilet gialli che non si placano, comincia con le sue concessioni. Concessioni che vengono sostenute, guarda caso, anche dal Commissario agli Affari Economici Moscovici che accetta la possibilità da parte della Francia di sforare la soglia del 3% rimanendo entro il 3,5% per un anno.
Richiesta negata all’Italia. Conte, infatti, dovrà far scendere il deficit al 2% per evitare la procedura d’infrazione.
Ma ancora non soddisfatto Macron, secondo quanto sostenuto dagli stessi gilet gialli, sembrerebbe aver organizzato l’attentato terroristico avvenuto a Strasburgo. Infatti, a poche ore dall’attentato accusano Macron di aver organizzato l’attacco e gridano al complotto.
Il portavoce del movimento dei gilet gialli, Maxime Nicolle, dichiara: “Se qualcuno vuole fare davvero un attentato non aspetta che ci siano tre persone per strada alle 8 di sera. Va in mezzo agli Champs Elysees quando ci sono milioni di persone e si fa esplodere“.
Non solo.
C’è un dettaglio che sa dell’incredibile: secondo alcuni testimoni l’attentatore sarebbe scappato in taxi. Tassista non ucciso nonostante potesse fornire dettagli, perché musulmano.
Ma non è tutto.
L’attentatore era già stato in carcere e condannato 20 volte e successivamente segnalato come minaccia per la sicurezza nazionale e schedato come elemento radicalizzato.
L’uomo era sfuggito all’arresto in mattinata durante una perquisizione nella sua abitazione. Ma in merito alle ragioni dell’arresto le forze dell’ordine non forniscono ulteriori dettagli.
Ma perché Macron avrebbe organizzato l’attentato?
Per distogliere l’attenzione sui gilet gialli limitando la possibilità di manifestare.
Macron sa benissimo che i gilet gialli non si placano, non si fermano neanche davanti alle sue false ammissioni di colpevolezza o apparenti concessioni. Macron sa benissimo che i gilet gialli hanno capito esattamente che tutta la sua politica di governo risponde ai poteri forti.
E quindi cosa fare?
Ammissione di colpevolezza fatto, concessioni fatte e sostenute anche dal Commissario europeo agli affari economici. Ma i gilet gialli ancora non si placano e quindi Macron, secondo gli esponenti del movimento, organizza un attentato. Un attentato che possa spostare l’attenzione del popolo francese sul rischio terrorismo e non sulle proteste dei gilet gialli che visto la loro portata possono sfociare in una rivoluzione.
E se anche questo non sortirà l’effetto desiderato a quale altra arma ricorrerà Macron? Forse entrerà in azione la Polizia Europea controllata direttamente dai poteri forti?